Sottoscrivere un’assicurazione vita: quanto costa? Stipulare una polizza sulla vita, oltre a proteggere i cari familiari dell’assicurato e a garantire una rendita, comporta il sostenimento di costi di caricamento e di spese accessorie.
I costi di apertura, di gestione e i caricamenti, oltre alle tasse applicate al momento dell’erogazione della prestazione assicurativa (capitale e rendita) possono rendere antieconomica la stipulazione della polizza vita.
In questo articolo si parla di:
Introduzione
Quali sono i costi dell’assicurazione sulla vita e come è possibile calcolarli? Quali sono i parametri da utilizzare per verificare la convenienza di continuare a pagare i premi assicurativi? Come calcolare i caricamenti? Sotto tutte domande a cui ogni potenziale sottoscrittore vuole trovare delle risposte concrete e reali prima di sottoscrivere una polizza vita.
Nonostante la polizza vita sia sempre di più un prodotto assicurativo utile per proteggere da eventi come il decesso e per garantire somme di denaro qualora venga meno l’esistenza di chi produce un reddito, dobbiamo stare molto attenti alle condizioni economiche, ovvero ai costi medi annui che occorre sostenere.
Oltre al rendimento minimo garantito, ogni potenziale sottoscrittore deve prestare massima attenzione al calcolo del costo medio annuo sulla polizza vita.
Il computo del costo della polizza rappresenta una voce che incide profondamente sull’intero budget economico familiare. Dato che ogni famiglia sostiene annualmente tante spese, per evitare brutte sorprese e per giustificare l’economicità della sottoscrizione di una polizza sulla vita, è sempre preferibile effettuare i calcoli con una buona precisione.
Per questo ti consigliamo di leggere i fascicoli informativi e la scheda del prodotto: presta massima attenzione ai costi e alle spese accessorie che la Compagnia assicurativa si riserva di applicare.
Ma, come procedere con il calcolo dei costi sulla polizza ramo vita? È necessario fare riferimento alle varie voci che sono elencate nel contratto assicurativo sulla vita, a prescindere dalla tipologia di polizza sottoscritta (polizza vita caso vita, polizza vita caso morte, polizza mista e polizza rivalutabile).
In alcuni casi, non è sempre facile comprendere esattamente quali sono le voci di costo che incidono sui rendimenti di una polizza vita. E, allora, per rendere più semplice questa operazione di calcolo, ecco un guida pratica che aiuta ogni sottoscrittore a procedere al calcolo del costo medio annuo delle polizze vita.
Prima della sottoscrizione della polizza, le compagnie assicurative devono consegnare obbligatoriamente ad ogni cliente un preventivo personalizzato. Sullo stesso preventivo sono riportate tutte le condizioni contrattuali ed economiche applicate dalla Compagnia assicurativa.
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I costi di caricamento
Sulla polizza vita una delle voci di costo da valutare attentamente riguarda la percentuale di “caricamento” che rappresenta l’onere che la Compagnia assicurativa deve affrontare ma che per legge non è obbligato a dichiarare.
La percentuale di caricamento rappresenta la percentuale di costi di natura commerciale, che determinano una riduzione del capitale versato da parte di ogni assicurato.
In altre parole, i costi di caricamenti rappresentano la percentuale dell’investimento che la Compagnia assicurativa si trattiene.
Nel caso in cui la polizza vita dovesse prevedere il versamento di premi periodici, la percentuale dei caricamenti deve essere riferita a ciascuna annualità del premio da versare.
Nel caso di polizze vita che prevedono il versamento di un premio unico anticipato, per procedere con il calcolo dei caricamenti, si deve dividere questa voce economica per il numero di anni di durata dell’investimento.
In buona sostanza, la percentuale di caricamento deve essere “spalmata” sulle annualità che costituiscono la durata del contratto assicurativo.
Facciamo un piccolo esempio praticato per comprendere meglio: ammettiamo di sottoscrivere un’assicurazione vita i cui costi di caricamento percepiti dalla Compagnia assicurativa sono fissati al 2,5%.
Dinanzi al versamento da parte del contraente di 1.000 euro (capitale versato), la percentuale di caricamento è 25 euro l’anno: ciò comporta, in realtà, che il capitale effettivamente versato sia di 975 euro e non di 1.000 euro.
Ecco perché si parla di “caricamento frontale“, ovvero la percentuale di costi che viene sottratta direttamente all’importo dell’investimento (capitale versato).
Il calcolo della percentuale sul rendimento
Tra le voci di costi da calcolare occorre prendere in considerazione anche la percentuale sul rendimento minimo garantito annualmente, come sancito dalle condizioni contrattuali.
Tale costo è quello “meno visibile” agli occhi dell’assicurato, anche se viene riportato obbligatoriamente sul preventivo e sul fascicolo informativo. Rappresenta il costo di entità maggiore e incide sul rendimento economico e non sul capitale versato dall’assicurato.
Infatti, il capitale assicurato decurtato della percentuale di caricamenti viene rivalutato anno per anno in base al tasso tecnico e al tasso di retrocessione.
Il tasso tecnico, che ammonta in genere al 2,5%, rappresenta la somma minima garantita riconosciuta dalla Compagnia in caso di risarcimento (ad esempio, nel caso in cui si sia sottoscritta una polizza vita caso morte).
Grazie al tasso di retrocessione si può calcolare quanto viene “recuperato” effettivamente dall’assicurato, in rapporto alla rivalutazione annuale.
Ad esempio se la gestione rende il 2% al cliente verrà riconosciuto l’80% del 2,5% (minimo garantito) mentre il resto spetterà alla compagnia.
Estinzione anticipata polizza vita: il calcolo delle penali
Nel caso di sopraggiunta impossibilità di procedere al versamento dei premi assicurativi stabiliti in fase di sottoscrizione della polizza, si dovrà tenere debitamente conto anche delle penali irrogate dalla Compagnia assicurativa.
Infatti, nel caso in cui si verifichi l’estinzione anticipata della polizza vita, ovvero il riscatto, la Compagnia assicurativa applica una penalità che può essere costituita da un importo fisso o, più frequentemente, da una percentuale del capitale maturato.
A seconda della Compagnia assicurativa con cui si stipula la polizza vita, si consiglia ad ogni sottoscrittore di visionare il fascicolo informativo e di chiedere al proprio consulente assicurativo.
Per calcolare le penali, è necessario che la percentuale venga calcolata sull’intero montante, cioè sul capitale accumulato fino a quel momento.
Esercitare il riscatto anticipato può rendere l’operazione del tutto antieconomica, per questo sottoscrivere una polizza vita deve essere considerata una forma di risparmio “forzato”.
Altri costi aggiuntivi
Giunti al termine di questa guida dedicata al calcolo dei costi che ogni sottoscrittore di una polizza vita deve sostenere, dobbiamo sottolineare che ogni Compagnia assicurativa può riservarsi di applicare ulteriori oneri economici.
Molte Compagnie assicurative richiedono il sostenimento di costi di apertura e di chiusura della polizza vita.
Per conoscere gli eventuali costi aggiuntivi, ti consigliamo di leggere attentamente i fogli informativi o di chiedere direttamente al consulente assicurativo di fiducia, prima di sottoscrivere la polizza vita.