Attraverso la cessione del quinto i dipendenti pubblici possono ottenere un prestito personale da rimborsare tramite una rata trattenuta dallo stipendio mensile. Possono accedere a questa forma di finanziamento tutti i dipendenti pubblici che lavorano per un’amministrazione statale o per un ente locale.
In questo articolo si parla di:
Come funziona la cessione del quinto per dipendenti pubblici
La cessione del quinto è una particolare forma di finanziamento a disposizione dei dipendenti pubblici. Si tratta di un prestito personale non finalizzato che può essere richiesto in qualsiasi momento e che viene rimborsato tramite trattenute dirette in busta paga.
La modalità di rimborso è l’aspetto che differenzia il prestito con cessione del quinto da altre forme di finanziamento. Del rimborso si occupa direttamente il datore di lavoro e l’importo massimo della rata è fissato al 20% dello stipendio netto.
Il prestito viene rimborsato pagando delle rate di importo fisso. L’importo non può essere aumentato, ma può essere diminuito se si subisce una riduzione dello stipendio di almeno il 30%. Se, ad esempio, il dipendente richiede il passaggio da una posizione full-time a una part-time, può rivedere le condizioni del prestito e adeguare l’importo della rata al nuovo stipendio.
Il prestito può essere richiesto per un minimo di 24 e per un massimo di 120 mesi.
Qual è la normativa della cessione del quinto per i dipendenti pubblici
I prestiti con cessione del quinto dello stipendio sono disciplinati dal DPR 180/1950. Al momento della sua approvazione, il provvedimento riservava solo ai dipendenti statali e pubblici la possibilità di richiedere un prestito da rimborsare tramite trattenute sullo stipendio. Nel 2005 la normativa è stata modificata permettendo a nuove categorie di soggetti di poter chiedere questo prestito. Oggi possono accedere a questa forma di finanziamento anche i dipendenti privati e i pensionati.
Rispetto alla prima versione della norma ci sono stati diversi cambiamenti nei requisiti richiesti. Se inizialmente bisognava aver maturato una determinata anzianità di servizio, oggi possono fare richiesta di prestito con cessione del quinto tutti i dipendenti pubblici indipendentemente dal numero di anni di assunzione.
A differenza di quanto accade nel caso dei dipendenti privati, ai quali il prestito con cessione del quinto non viene di solito accordato se si è prossimi all’età pensionabile, nel caso dei dipendenti statali e pubblici si può fare richiesta di cessione del quinto anche quando mancano pochi anni alla pensione.
Anche chi ha un contratto di lavoro a tempo determinato può richiedere una cessione del quinto. L’importante è che la durata del finanziamento non superi la durata residua del contratto di lavoro.
Dopo aver firmato il contratto, la cessione va comunicata all’amministrazione o all’ente di appartenenza. Non è necessario che l’amministrazione statale o l’ente pubblico o locale accettino la cessione, perché richiedere il prestito è considerato un diritto del dipendente.
L’amministrazione o l’ente una volta che hanno ricevuto la comunicazione della cessione sono obbligati a trattenere la rata dallo stipendio del dipendente e a versarla a favore del creditore.
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Quali sono i requisiti per richiedere la cessione del quinto
Per poter richiedere un prestito con cessione del quinto dello stipendio per dipendenti pubblici è necessario essere assunti con un contratto di lavoro a tempo determinato o indeterminato in un’amministrazione statale, in un ente pubblico o locale.
Anche altre categorie di dipendenti possono fare richiesta di prestito con le stesse modalità, perché equiparati ai dipendenti pubblici, come nel caso dei dipendenti di Poste Italiane.
Tutti i dipendenti pubblici possono richiedere il prestito, anche se hanno altre trattenute in corso o se sono considerati cattivi pagatori. L’unica eccezione è rappresentata dai membri del corpo diplomatico e consolare e dai rappresentanti commerciali all’estero che non hanno accesso a questo tipo di finanziamento. L’art 5 del DPR 180/50 chiarisce inoltre che ai dipendenti delle Camere si applicano le norme speciali stabilite dalle stesse Camere.
Come fare la richiesta del prestito
La prima cosa da fare per poter ottenere un finanziamento con cessione del quinto dello stipendio è richiedere il certificato di stipendio. Il documento va richiesto all’amministrazione presso la quale si è impiegati e serve a dimostrare qual è il proprio stipendio lordo, le trattenute in corso e lo stipendio netto.
Il certificato di stipendio indica anche l’anzianità di servizio, il TFR maturato e la quota cedibile. Questa quota corrisponde all’importo massimo che può raggiungere la rata (un quinto dello stipendio netto).
Dopo aver ottenuto questo documento si può firmare il contratto di prestito. Ci si può rivolgere a una banca o a una società finanziaria, alle quali bisogna presentare un documento di identità, il codice fiscale, le ultime due buste paga e l’ultimo CUD.
Oltre a firmare il contratto di finanziamento, chi chiede il prestito deve sottoscrivere una polizza assicurativa che fa da garanzia per il finanziamento. L’assicurazione copre il rischio vita e il rischio impiego e tutela le parti in caso di morte prematura del debitore o nel caso in cui perda il posto di lavoro.
Cos’è il rinnovo della cessione del quinto
I dipendenti pubblici che hanno ottenuto un prestito con cessione del quinto e lo stanno rimborsando possono anche decidere di rinnovare il finanziamento e ottenere maggiore liquidità. In pratica con il rinnovo si estingue il primo prestito e se ne contrae uno nuovo.
Il rinnovo della cessione del quinto è una soluzione conveniente quando si ha bisogno di altro denaro oppure quando si vuole allungare il periodo di rimborso del finanziamento.
Si può chiedere il rinnovo se si sta già rimborsando un prestito:
- se la cessione in corso dura meno di 5 anni si può chiedere il rinnovo in qualsiasi momento, a condizione che il nuovo prestito duri 10 anni;
- se la cessione in corso ha una durata compresa tra 5 e 10 anni è necessario aver rimborsato almeno il 40% del finanziamento.
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