Cessione del quinto pensionati INPDAP

Luana Galanti
Esperta di assicurazioni

I pensionati pubblici che hanno bisogno di denaro possono richiedere una cessione del quinto per pensionati INPDAP. Il finanziamento viene concesso in pochi giorni lavorativi e può essere richiesto anche da parte di chi ha avuto problemi finanziari, come protesti o segnalazioni come cattivi pagatori.

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La cessione del quinto per pensionati ex INPDAP

Dal 2011 è l’INPS a erogare pensioni e prestiti agli ex iscritti all’INPDAP. L’istituto di previdenza che è stato soppresso dal decreto Salva Italia era l’ente di previdenza e di assistenza dei dipendenti dell’amministrazione pubblica. Oggi le sue funzioni sono svolte dall’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale attraverso la Gestione Dipendenti Pubblici.

Tutti gli iscritti alla Gestione Dipendenti Pubblici (ex INPDAP) possono ottenere un prestito personale con cessione del quinto della pensione. Si tratta di un prestito non finalizzato, richiedibile per qualsiasi motivo e senza dover presentare dei giustificativi di spesa.

I pensionati che vogliono ottenere un prestito con cessione del quinto della pensione possono presentare la loro richiesta a una banca o a una società finanziaria.

Sono molti gli istituti di credito che hanno stipulato una convenzione con l’INPS: le convenzioni assicurano condizioni economiche più vantaggiose rispetto a quelle proposte dagli istituti non convenzionati. In particolare, scegliere una finanziaria convenzionata permette ai pensionati di pagare un tasso di interesse più basso rispetto a quello di mercato.

Come funziona il prestito con cessione del quinto della pensione

Il prestito con cessione del quinto della pensione è una forma particolare di prestito personale accessibile ai pensionati pubblici e privati a partire dal 2005, con l’entrata in vigore della Legge Finanziaria di quell’anno.

La norma ha modificato il testo del DPR che nel 1980 aveva introdotto in Italia il prestito con cessione del quinto dello stipendio. In particolare, la Legge 80/2005 ha integrato l’articolo 1 del DPR 180/50 allargando anche ai lavoratori dipendenti del settore privato e ai pensionati pubblici e privati la possibilità di ottenere un finanziamento da rimborsare attraverso rate mensili trattenute dallo stipendio o dalla pensione.

Il prestito con cessione del quinto è concesso a tasso fisso e va rimborsato pagando rate mensili di importo costante. Il numero delle rate è compreso tra un minimo di 24 e un massimo di 120 e il loro importo è pari al massimo a un quinto della retribuzione (o della pensione) netta

Chi richiede il prestito non deve preoccuparsi del rimborso: è infatti il datore di lavoro o l’ente di previdenza che trattiene l’importo della rata e la versa al creditore al momento dell’accredito dello stipendio o della pensione. Per questo motivo, il prestito con cessione del quinto è considerato un finanziamento a basso rischio e banche e società finanziarie non richiedono alcuna garanzia da parte di terzi.

L’unica forma di garanzia associata al prestito è l’assicurazione sulla vita. Questa copertura obbligatoria serve a tutelare gli eredi del debitore e la banca o la finanziaria creditrice. La copertura assicurativa scatta in caso di morte del debitore durante il periodo di rimborso del finanziamento: la compagnia si impegna a rimborsare il prestito residuo e non può rivalersi sugli eredi.

Per le caratteristiche di questa forma di finanziamento i lavoratori dipendenti, i pensionati ex INPDAP e i pensionati INPS possono ottenere un prestito anche se hanno una cattiva reputazione creditizia; è il caso di coloro che hanno subito protesti o hanno avuto difficoltà nel rimborsare prestiti richiesti in precedenza. 

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I requisiti per ottenere un prestito con cessione del quinto

Per poter fare richiesta di un prestito con cessione del quinto per pensionati ex INPDAP, oltre a essere iscritti all’apposita gestione INPS, è necessario rispettare alcuni requisiti anagrafici e reddituali.

Per quanto riguarda l’età, in genere i prestiti vengono concessi senza particolari difficoltà ai pensionati di età compresa tra 65 e 79 anni. Chi ha un’età maggiore può comunque fare richiesta del prestito: sarà la banca o la società finanziaria a decidere caso per caso in merito a se concedere o no il finanziamento.

Dal punto di vista reddituale, il pensionato per ottenere il finanziamento deve avere un reddito adeguato a sostenere il rimborso delle rate. Le norme stabiliscono una soglia di salvaguardia della pensione, pari al trattamento pensionistico minimo. Per il 2019 la soglia è di 513,01 euro mensili.

La rata è al massimo pari a un quinto della pensione netta. L’importo può comunque essere inferiore a questo limite, per una scelta del pensionato che vuole pagare una rata più bassa oppure per evitare che la pensione residua scenda al di sotto dell’importo della pensione minima.

Come richiedere il prestito

Come abbiamo già visto, i pensionati del settore pubblico e privato possono richiedere un prestito con cessione del quinto della pensione soltanto dal 2005. Inizialmente questa forma di finanziamento era riservata ai lavoratori dipendenti pubblici e statali; nel corso degli anni la possibilità di richiedere un prestito con cessione del quinto è stata estesa ai dipendenti privati, ai pensionati INPS e ai pensionati ex INPDAP.

Per richiedere un prestito con cessione del quinto servono pochi documenti:

  • un documento di identità;
  • gli ultimi cedolini della pensione;
  • il documento di cedibilità della pensione.

L’iter di concessione del prestito con cessione del quinto della pensione è più semplice rispetto a quello richiesto per la concessione di un prestito personale. La ragione sta nel fatto che i prestiti con cessione del quinto sono considerati prestiti sicuri per chi li concede.

Dopo che il denaro è stato accreditato al debitore, entra in gioco l’ente di previdenza che deve occuparsi direttamente del pagamento delle rate. Al momento del pagamento della pensione, l’INPS trattiene la rata mensile e la versa all’istituto di credito che ha concesso il finanziamento. Quella accreditata al pensionato ex INPDAP è la pensione al netto di tutte le trattenute.

Come si calcola la quota cedibile della pensione

Come accade ai pensionati INPS, anche i pensionati ex INPDAP devono calcolare la quota cedibile, cioè la parte della pensione che possono usare per rimborsare il finanziamento con cessione del quinto.

Sono due i criteri da rispettare:

  • l’importo della rata può essere pari al massimo a un quinto della pensione netta;
  • la pensione rimanente dopo il pagamento della rata deve essere maggiore rispetto all’importo della pensione minima.

Si può calcolare la quota cedibile manualmente, a partire dall’importo della pensione minima e della pensione netta, oppure tramite il servizio offerto dall’app mobile dell’INPS.

Quando si può chiedere il rinnovo della cessione del quinto

Prima che arrivi la scadenza del prestito, i pensionati ex INPDAP possono richiedere il rinnovo della cessione del quinto. L’operazione consiste nella chiusura del vecchio prestito in corso e nell’apertura di un nuovo finanziamento.

Rinnovare la cessione del quinto è utile quando si ha bisogno di nuova liquidità oppure quando si vuole allungare il periodo di rimborso e magari alleggerire un po’ la rata.

Si può richiedere il rinnovo della cessione del quinto della pensione quando si sono rimborsati almeno i 2/5 del prestito. Nel caso di un finanziamento che dura cinque anni, quindi, il rinnovo è possibile dopo due anni, mentre nel caso di un prestito decennale è necessario che siano trascorsi almeno quattro anni.

Per i finanziamenti con durata quinquennale si può derogare a questa regola generale e chiedere il rinnovo del prestito già dopo un anno. Per poter procedere è necessario che il nuovo prestito abbia durata decennale e che il pensionato in precedenza non abbia mai richiesto una cessione del quinto con le stesse caratteristiche.

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