La polizza assicurativa è uno degli elementi più importanti nei prestiti con cessione del quinto dello stipendio o della pensione. Ecco come funziona la copertura, da quali rischi tutela e perché non è possibile ottenere una cessione del quinto senza assicurazione.
In questo articolo si parla di:
Si può chiedere una cessione del quinto senza assicurazione?
La polizza assicurativa sui prestiti con cessione del quinto dello stipendio o della pensione è espressamente prevista dal DpR 180/1950. L’articolo 54 del decreto stabilisce che:
Le cessioni di quote di stipendio o di salario consentite a norma del presente titolo devono avere la garanzia dell’assicurazione sulla vita e contro i rischi di impiego od altre malleverie che ne assicurino il ricupero nei casi in cui per cessazione o riduzione di stipendio o salario o per liquidazione di un trattamento di quiescenza insufficiente non sia possibile la continuazione dell’ammortamento o il ricupero del residuo credito.
La polizza copre dunque un doppio rischio:
- il rischio vita;
- il rischio impiego.
Non è possibile ottenere in nessun caso una cessione del quinto dello stipendio o della pensione se non si firma, insieme al contratto di cessione, anche la polizza assicurativa collegata.
Come funziona la polizza assicurativa
I prestiti con cessione del quinto dello stipendio o della pensione si distinguono da altre forme di finanziamento per due motivi:
- per la modalità di rimborso, che avviene tramite trattenuta delle rate dallo stipendio o dalla pensione;
- per la polizza assicurativa, che è obbligatoria e tutela le parti nel caso in cui non fosse più possibile continuare con il rimborso del finanziamento.
La presenza di queste due caratteristiche permette di rendere facilmente accessibili i finanziamenti con cessione del quinto anche a chi è considerato poco o per nulla affidabile da parte degli istituti finanziari. Questo vuol dire che anche i cattivi pagatori, chi è stato protestato o ha subito il pignoramento dei beni può ottenere un prestito.
La polizza assicurativa copre:
- solo il rischio vita, se si richiede un prestito con cessione del quinto della pensione;
- sia il rischio vita sia il rischio impiego, se si richiede la cessione del quinto dello stipendio.
Le compagnie assicurative tengono conto di diversi fattori per calcolare l’importo della polizza, come l’età, il genere e la condizione lavorativa di chi chiede il prestito.
L’età del richiedente è uno dei fattori più importanti, perché è strettamente legata al rischio vita. Di conseguenza, maggiore è l’età e più sarà costosa la polizza, perché aumenta il rischio che il debitore muoia prima che finisca il periodo di ammortamento.
Anche il genere influisce sul costo della polizza: di solito gli uomini sono considerati più a rischio delle donne, perciò la polizza risulterà più cara se a chiedere il prestito è un uomo. Infine, anche la situazione lavorativa influisce sull’importo della polizza: più il rapporto di lavoro è considerato stabile e sicuro, minore sarà il premio da versare all’assicurazione.
Un contratto di lavoro a tempo indeterminato nel settore pubblico, ad esempio, sarà considerato più sicuro rispetto a un contratto di lavoro a tempo determinato in una piccola azienda privata. In questo senso, assume molta importanza anche il TFR maturato dal lavoratore.
In caso di morte di chi ha richiesto il prestito o di perdita del lavoro prima che si concluda il periodo di rimborso del finanziamento, la compagnia assicurativa si fa carico di coprire il debito residuo. La polizza rappresenta quindi una forma di garanzia per entrambe le parti: sono tutelati chi chiede il finanziamento e i suoi eredi, così come lo è l’istituto di credito che concede il prestito.