Conti Correnti per Partite Iva

Ilenia Albanese
Esperta di conti correnti

Prima di capire quali sono i fattori da prendere in considerazione per l’apertura di un conto corrente per Partita Iva è fondamentale capire quali sono i soggetti che rientrano in questa particolare categoria.

Per Partite Iva si intendono quei soggetti titolari, appunto, di Partita Iva, ovvero quelle persone che lavorano a partita iva. Le figure che rientrano in questa categoria sono le ditte individuali, come artigiani e commercianti, professionisti, lavoratori autonomi e freelance.

Infatti, con l’espressione Partite IVA si fa riferimento a quei contratti di lavoro stipulati con prestatori d’opera, vale a dire con lavoratori di tipo autonomo che, in assenza di alcun vincolo di subordinazione, offrono dietro corrispettivo un servizio che può consistere in un’attività di tipo intellettuale ovvero nella realizzazione di un bene materiale. Il termine, tuttavia, non costituisce, nella sua accezione più pura, un riferimento a una specifica tipologia contrattuale. Invece, determina il regime fiscale all’interno del quale esercitano la propria attività lavorativa alcune figure professionali.

Ma non a tutti è chiaro il discorso dell’obbligatorietà del conto corrente dedicato. Pertanto, sciogliamo subito questo dubbio.

Per le Partite Iva non è obbligatorio aprire un conto corrente dedicato.

Infatti, queste possono anche utilizzare il conto corrente personale per persone fisiche, persino se cointestato con un familiare. Era, invece, obbligatorio, secondo il Decreto Legge del 4/7/2006 n.223, anche noto come Decreto Bersani, per le persone fisiche che esercitano arti e professioni, quindi per chi possedeva più in generale una partita IVA, avere un conto corrente bancario o postale dedicato dove dovevano confluire le somme riscosse nell’esercizio dell’attività. La legge è stata abrogata, ma rimane, tuttavia, l’obbligo di possedere un conto corrente nell’esercizio dell’attività, anche se non dedicato alla partita Iva.

Tuttavia, in determinati casi, l’apertura di un conto corrente dedicato alla Partita Iva è fortemente consigliato. Infatti, aprire un conto business separato da quello personale, soprattutto per le ditte individuali, è una soluzione molto comoda e conveniente sotto molteplici aspetti che vedremo di seguito.

Conto corrente Partita Iva

I migliori conti per Partite Iva

Conti per professionisti e freelance

Conto corrente
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4 piani tariffari
Conto corrente Finom
  • Canone: da €5 a €21 al mese
  • Bollo: €34,20 o €100 se giacenza > €5000
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  • Carta di credito: Non prevista
  • Prelievi ATM: da 5 a 20 inclusi, poi €2 ad operazione
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  • Interessi attivi: Non previsti

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Conti per ditte individuali

Conto corrente
Caratteristiche
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Conto Corrente Qonto
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  • Bollo: 0€ (professionisti: 34,20€ giacenza > 5000€)
  • Prelievi ATM: 1€
  • Bonifici OnLine: fino a 500 gratis inclusi
  • C. di debito: 0€
  • Interessi Attivi: 0%

Per partite Iva, ditte individuali e società *

*(La società deve risultare attiva sulla visura camerale)

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FINO A 5 CARTE DI DEBITO INCLUSE

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  • Canone: Gratuito in promozione, poi a partire da €7 al mese
  • Carta di pagamento: Carta Tot dual-mode Visa gratuita
  • Interessi attivi: Non previsti

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Conto corrente Finom
  • Canone: da €5 a €21 al mese
  • Bollo: €34,20 o €100 se giacenza > €5000
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  • Carta di credito: Non prevista
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A cosa serve il conto corrente per Partita Iva

Partiamo, prima di tutto, dal comprendere l’importanza e l’obbligatorietà di aprire un conto corrente personale o dedicato al business. Sempre il Decreto Bersani stabilisce l’obbligo di effettuare i versamenti fiscali e previdenziali attraverso sistemi di pagamento telematici, quindi attraverso la banca online con servizi home banking. Inoltre, il conto corrente permette di ricevere le somme da riscuotere nell’esercizio dell’attività. Pertanto, il professionista o la ditta individuale necessita di possedere almeno un conto corrente personale per effettuare i versamenti relativi alle imposte ed i contributi e ricevere i pagamenti.

Inoltre, con le nuove disposizioni, il conto corrente è lo strumento necessario per pagare con modalità telematiche imposte e contributi tramite i modelli F24. La norma, infatti, vieta di pagarli allo sportello in contanti. Quindi, pur non essendoci la necessità di possedere un conto dedicato, rimane il bisogno di possedere almeno un conto corrente a intestato.

Ma, come abbiamo anticipato, l’apertura di un conto corrente dedicato per Partita Iva è fortemente consigliato per svolgere alcune importanti operazioni. Innanzitutto, un conto dedicato consente di gestire facilmente le finanze legate all’attività, distinguendole a quelle personali. Inoltre, è molto comodo nel caso di controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate che potranno, così, tenere traccia delle fatture ricevute e/o pagate per relative all’attività.

Abbiamo, poi, posto l’accento sulle ditte individuali, a cui il conto dedicato può portare importanti benefici. Infatti, molte banche non sono disponibili a far transitare le somme sul conto intestato soltanto alla persona fisica come privato nella ricezione di un assegno o di un bonifico. Soprattutto per movimenti di somme di denaro importanti, per motivi legati all’antiriciclaggio, le banche effettuano più controlli e segnalazioni per operazioni sospette. Si tratta, quindi, di operazioni che possono far perdere tempo e denaro alla ditta.

Inoltre, il conto corrente dedicato può essere uno strumento indispensabile soprattutto per quelle ditte individuali e per i professionisti che desiderano o necessitano del Servizio Pos, sempre più comunemente incluso nei conti correnti dedicati.

Come scegliere il conto corrente per Partita Iva

Ad oggi sono tantissimi i conti correnti dedicati alla Partita Iva proposti dalle banche. Infatti, scegliere il prodotto giusto è sempre più complesso. Per tale motivo, è bene capire quali sono gli aspetti fondamentali da tenere in considerazione nella scelta del conto corrente migliore per la propria attività e per le proprie esigenze. Ed è da queste ultime che bisogna partire.

Comprendere quali sono i bisogni che un conto corrente deve soddisfare è il primo passo per scartare tutti quei prodotti che non sono idonei e, al contrario, individuare quelli che fanno al caso dell’attività.

Perciò, i fattori da tenere in considerazione possono essere riassunti in:

  • Funzionalità incluse e accessorie: il conto corrente deve prevedere tutte quelle funzionalità e quei servizi di cui il professionista o la ditta ha bisogno.
  • Prezzo: a tutti piace risparmiare, dove possibile, ma nella scelta del conto corrente bisogna scendere a compromessi, scegliendo il prodotto che più si adatta alle esigenze della Partita Iva al miglior prezzo.
  • Home banking: gestire comodamente il conto corrente e le operazioni attraverso portali digitali intuitivi è molto importante, non solo per contenere i costi, ma anche per monitorare le spese in modo facile e veloce ed effettuare quelle azioni come il pagamento degli F24.
  • Strumenti di pagamento: il migliore conto corrente è quello più confacente alle esigenze della ditta o del professionista, quindi è necessario comprendere se e di quali strumenti di pagamento si ha bisogno, tra carte di credito e carte di debito. In questo fattore rientrano, inoltre, tutti quei mezzi per disporre pagamenti, come bonifici e assegni.

Delle valide opzioni tra cui scegliere, soprattutto per le ditte e i professionisti che preferiscono spendere poco per il conto corrente, molto convenienti sono i conti online. Infatti, il conto corrente online per Partita Iva mette a disposizione tantissimi strumenti validi e funzionalità accessorie a fronte di canoni molto inferiori rispetto ai conti tradizionali.

Inoltre, i liberi professionisti e le ditte individuali hanno possono anche scegliere di aprire un conto corrente per Partita Iva a zero spese, grazie alle promozioni e ai prodotti delle banche online.

Inoltre, tra le caratteristiche presenti nei conti correnti dedicati alle Partite Iva ci sono:

  • Operazioni illimitate incluse
  • Costi fissi e variabili ridotti o a zero spese
  • Canone azzerabile

I principali costi dei conti per Partite Iva

I costi relativi al conto corrente dedicato per Partita Iva sono naturalmente superiori rispetto a quelli per privati. Questa differenza è dovuta alle funzionalità previste che non sono necessarie per i privati, a differenza delle ditte individuali e dei professionisti.

Questi costi, così come nei conti tradizionali per privati, si suddividono in fissi e variabili.

I costi fissi sono tutti quei costi previsti per la semplice tenuta del conto. Parliamo, quindi, del canone mensile o annuale, spesso azzerabile o comunque molto contenuto, dei canoni per i servizi aggiuntivi legati al conto, se presenti, e l’imposta di bollo, da corrispondere annualmente. Tuttavia, trattandosi di persone fisiche, e non di persone giuridiche, l’imposta di bollo da corrispondere è pari a €34,20 invece di 100 euro, previsti per le società. Inoltre, in questo caso è prevista l’esenzione nel caso in cui la giacenza non supera i 5.000 euro.

Può essere prevista, tuttavia, la spesa di apertura del conto, da corrispondere una tantum al momento, appunto, della stipula del contratto di apertura.

Dei costi variabili, poi, fanno parte tutti quei costi relativi alle singole operazioni effettuate. Tra questi, quindi, troviamo le commissioni sui prelievi e sui bonifici, come per la domiciliazione delle utenze.

Come abbiamo già detto, i professionisti e le ditte individuali hanno, a differenza delle società, l’opportunità di aprire un conto corrente per Partita Iva a zero spese, eliminando la maggior parte dei costi previsti per la tenuta del conto.

Come aprire un conto corrente per Partite Iva

Per aprire un conto per una ditta individuale è necessario fornire alcuni documenti personali del titolare dell’impresa, oltre ai documenti ufficiali relativi all’attività professionale. In genere, infatti, vengono richiesti documenti come:

  • Copia della Partita Iva rilasciata dall’Agenzia dell’Entrate
  • Iscrizione alla Camera di Commercio
  • Documento d’Identità in corso di validità (passaporto o carta d’identità)
  • Codice fiscale o tessera sanitaria

Invece, per quanto riguarda i professionisti, è indispensabile presentare il codice fiscale e il numero di partita IVA rilasciata dall’Agenzia delle Entrate. Per aprire questa tipologia di conti, possono anche essere necessari documenti fiscali per i controlli ai fini dell’autorizzazione.