Conto Corrente per Startup

Ilenia Albanese
Esperta di conti correnti

Ad oggi si sente spesso parlare di startup e di startup innovative, senza comprenderne a pieno il significato e la differenza.

Per Startup nel settore economico-imprenditoriale si può definire una nuova azienda configurata su un modello temporaneo o una società di capitali alla ricerca di un business model ripetibile e scalabile. Se pur inizialmente si trattasse di un termine utilizzato solo per le imprese nate e operanti nel settore Internet o per nelle tecnologie dell’informazione, al giorno d’oggi il termine startup viene usato in diversi ambiti.

Una delle caratteristiche fondamentali delle startup è la scalabilità, insieme all’avvio di un’attività legata a un nuovo tipo di business.

Abbiamo, poi, le Startup innovative, che vengono definite dall’art.25 del Decreto Crescita 2.0, convertito in Legge n.211/2012, come società di capitali di diritto italiano, costituite anche in forma cooperativa, o europea fiscalmente residente in Italia, che abbiano come oggetto principale della propria attività la produzione, lo sviluppo e la commercializzazione di servizi o prodotti innovativi ad alto tasso di tecnologia. Vengono, inoltre, considerate startup innovative sia le srl che le spa, le sapa e le società cooperative.

Come tutte le imprese, anche le startup hanno bisogno di scegliere il giusto conto corrente che soddisfi tutte le esigenze dell’attività economica. Scegliere il migliore conto corrente nella fase iniziale è fondamentale sia per non perdere tempo prezioso nel caso di una scelta sbagliata, sia per poter soddisfare le necessità peculiari della startup.

Ma vediamo a cosa serve un conto corrente per le startup.

Conto Corrente per Startup

I migliori conti correnti per startup

Conto corrente
Caratteristiche
Voto - Vantaggi
Apri il conto
4 piani tariffari
Conto corrente Finom
  • Canone: da €5 a €21 al mese
  • Bollo: €34,20 o €100 se giacenza > €5000
  • Carta di debito: Visa inclusa + carte virtuali in base al piano
  • Carta di credito: Non prevista
  • Prelievi ATM: da 5 a 20 inclusi, poi €2 ad operazione
  • Interessi attivi: 0%
PROMO LAMPO

2 tipologie di canone disponibili

Fino al 3% di cashback

CANONE GRATUITO PER 6 MESI PER IL PIANO SOLO

CANONE GRATUITO PER 1 MESE PER IL PIANO START

Conto business gratuito
Conto Tot
  • Canone: Gratuito in promozione, poi a partire da €7 al mese
  • Carta di pagamento: Carta Tot dual-mode Visa gratuita
  • Interessi attivi: Non previsti

Iban italiano

Pagamento degli F24

CARTA DUAL-MODE VISA

CANONE GRATUITO FINO AL 01/09

A cosa serve il conto corrente per startup

Ogni startup ha delle esigenze differenti, ed è fondamentale riconoscerle per affrontare la scelta di quale conto corrente aprire.

Tuttavia, ci sono alcune caratteristiche che un conto corrente deve possedere per essere un buon prodotto, e adeguato alle startup.

Infatti, il conto corrente serve a gestire la liquidità, oltre a ricevere e ed eseguire i pagamenti relativi all’attività. Inoltre, nel caso di società, il conto corrente deve possedere tutte quelle funzionalità e quegli accessori che permettono ai diversi soci di amministrare i fondi.

Il conto è anche uno strumento indispensabile per pagare gli stipendi e svolgere tutte quelle operazioni necessarie per l’attività.

Un conto corrente che prevede la maturazione degli interessi sulle somme depositate è anche utile per generare guadagni in modo passivo, aspetto ottimo per chi desidera aumentare il patrimonio della startup.

Definite, poi, tutte le esigenze del conto corrente, si può passare alla scelta del prodotto migliore, prendendo in esame tutti i conti proposti dagli istituti bancari.

Come scegliere un conto per startup

Nella scelta del migliore conto corrente per startup, bisogna analizzare i pro e i contro dei diversi prodotti proposti dalle banche e scegliere quello che più si addice all’attività.

Ad esempio, nel caso di startup con sede fisica che vendono un prodotto, un servizio necessario che deve essere previsto nel conto corrente è il servizio Pos. Grazie a questo strumento, la startup potrà ricevere comodamente i pagamenti dei clienti effettuati tramite moneta elettronica, come carte di credito e di debito, o prepagate.

Invece, se si dovesse trattare di una startup che lavora e vende tramite eCommerce, questo servizio non sarà necessario ma protenderà verso offerte che offrono un accesso a piattaforme di vendita on line.

Poi, per quanto riguarda le carte di credito o di debito, bisogna capire qual è l’esigenza della startup. Infatti, nel caso di società può convenire un prodotto che prevede più carte di debito o di credito per i soci.

Inoltre, sempre nel caso di società, i prodotti più consoni alla startup sono quelli che prevedono funzioni di multiutenza, in modo da permetterei ai soggetti interessati di monitorare ed effettuare in autonomia le operazioni per conto della startup stessa.

Per fare questo, è poi fondamentale il fattore home e mobile banking, divenuto ormai indispensabile per gestire il conto ed effettuare numerose operazioni risparmiando tempo e denaro, evitando di recarsi in filiale. Questo servizio è ottimo soprattutto per le startup innovative che puntano sul fattore digital.

Uno dei fattori determinanti nella scelta del conto corrente sono i costi legati al conto e alle funzionalità accessorie. Infatti, se da una parte non ha senso pagare cifre onerose per prodotti che includono servizi non indispensabili alla startup, dall’altra è necessario scendere a patti ed essere disposti a pagare un po’ di più per le startup che necessitano di servizi specifici.

Nella scelta del miglior conto corrente per startup è, poi, utile, guardarsi intorno e cercare il prodotto che offra maggiori agevolazioni e azzeramenti di canoni.

E, sulla scia di questo fattore determinante, vediamo quali sono i costi legati all’apertura e alla tenuta del conto corrente.

I principali costi dei conti per startup

I costi legati al conto corrente si dividono in costi fissi e costi variabili. In più, al momento dell’apertura, può essere previsto una spesa di apertura conto.

Tra i costi fissi rientrano tutte quelle spese che vengono corrisposte indipendentemente dalle operazioni effettuate. Infatti, tra questi rientrano il canone mensile o annuale della tenuta del conto, l’imposta di bollo che può essere a carico della startup o della banca e ammonta a 100 euro annui secondo la normativa pro tempore vigente, oltre a tutti quei costi legati alle funzionalità accessorie che si abbinano al conto stesso.

Invece, i costi variabili sono relativi alle operazioni effettuate, come le commissioni applicate sui prelievi e sui bonifici in uscita.

Per contenere i costi fissi e variabili del conto, una startup può scegliere, come abbiamo già visto, conti correnti che prevedono home banking che permettono di eseguire molteplici operazioni a costo 0. Ma non solo. Infatti, una delle soluzioni più economiche del mercato dei conti correnti, ad oggi, sono le online banking. Le banche online, infatti, a differenza delle “banche tradizionali”, prevedono costi e canoni inferiori, ideali per chi non ha la necessità di recarsi frequentemente allo sportello. Alcune di queste banche online offrono conti correnti a costo zero, senza spese e commissioni per le operazioni effettuate, pur essendo istituti solidi e con ottimi servizi.

Altro consiglio per ridurre i costi e valutare servizi come il Pos, che in alcuni casi può raggiungere uscite importanti relativi anche solamente al noleggio del terminale. In questo caso si può valutare un prodotto che comprenda l’azzeramento del canone.

Come aprire un conto per startup

Al momento dell’apertura del conto corrente è necessario presentare alcuni documenti riguardanti la startup, ma anche i soggetti che hanno il potere di aprirlo. Prima dell’apertura, perciò, è necessario informarsi nel dettaglio sui documenti indispensabili all’apertura del conto, in modo da risparmiare tempo e fatica.

In genere, tuttavia, i documenti necessari da presentare sono:

  • Copia della Partita Iva rilasciata dall’Agenzia dell’Entrate
  • Certificato di iscrizione al Registro delle Imprese (REA) rilasciato dalla Camera di Commercio
  • In caso di società: una copia dell’atto costitutivo e dello statuto
  • Documento di identità valido e codice fiscale del titolare dell’attività (in caso di impresa individuale) oppure del legale rappresentante (in caso di società)

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