È piuttosto normale che chi ha bisogno di liquidità si chieda qual è la differenza tra un prestito e una cessione del quinto. Conoscere le differenze tra queste due forme di finanziamento è utile per capire quale soluzione è più conveniente in base alla propria situazione personale e lavorativa e in base all’importo che si vuole ottenere.
In questo articolo si parla di:
Quali sono le differenze tra prestito e cessione del quinto
I prestiti personali e i prestiti con cessione del quinto rientrano entrambi della categoria del prestito al consumo: sono cioè finanziamenti che banche e società finanziarie concedono a clienti privati che hanno bisogno di liquidità. Anche se a prima vista possono sembrare simili, i due tipi di prestito sono diversi sotto tanti profili.
Possiamo raggruppare le differenze tra un prestito personale e una cessione del quinto in cinque punti:
- i requisiti per la richiesta;
- le modalità di rimborso;
- la durata del finanziamento;
- l’importo del finanziamento;
- le garanzie associate al prestito.
I requisiti per la richiesta del prestito
I prestiti con cessione del quinto sono regolamentati dal DpR 180/1950, che definisce in maniera precisa sia i criteri per la concessione del prestito sia le modalità di rimborso.
Possono richiedere un prestito con cessione del quinto soltanto i lavoratori dipendenti e i pensionati. Un prestito personale è invece accessibile a tutti i consumatori, anche lavoratori autonomi e persone con contratti di lavoro precari.
Le modalità di rimborso
Il modo in cui il prestito deve essere rimborsato è l’elemento principale che distingue una cessione del quinto da un prestito personale.
Nella cessione del quinto la rata viene trattenuta direttamente dallo stipendio o dalla pensione di chi ha chiesto il finanziamento e viene versata dal datore di lavoro o dall’istituto di previdenza al creditore. Nel caso di un prestito personale, invece, è direttamente il debitore a rimborsare le rate, pagando mensilmente un bollettino postale o tramite addebito sul conto corrente.
Questo ci dice che i due tipi di prestito sono diversi anche relativamente al ruolo del datore di lavoro o dell’istituto previdenziale.
Nei prestiti con cessione del quinto della pensione o dello stipendio datori di lavoro e istituti di previdenza sono un attore di primo piano e devono rilasciare un atto di benestare nel quale dichiarano di essere a conoscenza della cessione e si impegnano a trattenere e a versare le rate a favore del creditore. Nel caso dei prestiti personali, invece, chi chiede il finanziamento non deve informare il datore di lavoro o l’INPS. Nel contratto di prestito personale figurano soltanto due soggetti: chi chiede il prestito e chi lo concede.
La durata del finanziamento
Per i prestiti con cessione del quinto dello stipendio o della pensione la durata del finanziamento è definita dalla legge: si va da un minimo di 24 rate a un massimo di 120 rate.
Nel caso dei prestiti personali la durata del finanziamento non è definita a priori. In genere le banche concedono prestiti al consumo con una durata fino a 10 anni, ma non si tratta di una durata vincolante. Gli istituti di credito possono offrire prestiti da rimborsare in un periodo più lungo, anche fino a 15 o 20 anni.
L’importo del finanziamento
L’importo che si può chiedere in prestito può essere molto diverso nei due tipi di finanziamento. Mentre nel caso dei prestiti personali si parte dall’importo di cui si ha bisogno e poi si ricavano le rate da pagare in base al tasso di interesse applicato dalla banca, nel caso dei prestiti con cessione del quinto dello le modalità di calcolo sono ribaltate.
Quando si chiede un prestito con cessione del quinto l’importo della rata è il primo dato da cui partire. Per legge, la rata da rimborsare non può superare un quinto dello stipendio netto o della pensione netta mensile. Tenendo conto della durata desiderata del prestito e del tasso di interesse, si può ricavare l’importo massimo richiedibile.
Le garanzie associate al prestito
I prestiti con cessione del quinto sono considerati dei prestiti garantiti. Il motivo è la presenza obbligatoria di una polizza assicurativa che copre le parti dal rischio vita e dal rischio impiego. Questo significa che se il debitore muore o perde il lavoro nel periodo di ammortamento del prestito, la compagnia si fa carico di rimborsare il debito residuo.
Oltre alla polizza assicurativa, i prestiti con cessione del quinto sono garantiti da un vincolo sul TFR dei lavoratori dipendenti. Se il lavoratore si dimette o viene licenziato per giusta causa, la banca trattiene una parte del trattamento di fine rapporto per coprire il capitale ancora da rimborsare.
Nei prestiti personali la polizza assicurativa è facoltativa. In genere gli istituti di credito chiedono la presenza di un garante che si impegna a rimborsare il finanziamento nel caso in cui chi ha chiesto il prestito non sia in grado di rimborsare puntualmente le rate.
Quando conviene ricorrere alla cessione del quinto?
Visto che nel prestito con cessione del quinto il rimborso è garantito dalla presenza di una polizza assicurativa e dal fatto che a versare la rata è il datore di lavoro (o l’istituto di previdenza) del debitore, possono ottenere questo finanziamento anche i cattivi pagatori e i protestati.
Per chi ha avuto problemi finanziari il prestito con cessione del quinto è la soluzione più comoda per ottenere un finanziamento e spesso anche l’unico accesso al credito. Banche e finanziarie infatti di solito non concedono prestiti personali a chi è segnalato nelle banche dati CRIF o a chi ha subito protesti.
Ricorrere alla cessione del quinto è spesso più conveniente rispetto a un prestito personale anche sul piano dei costi: essendo considerato un prestito a basso rischio, il tasso di interesse applicato a una cessione è in genere più basso rispetto a quello previsto per un prestito personale.
Nella maggior parte dei casi il criterio in base al quale ci si trova a scegliere tra le due forme di finanziamento è l’importo di cui si ha bisogno. Come abbiamo già visto, l’importo che si può ottenere in prestito rappresenta la principale differenza tra una cessione del quinto e un prestito personale.
Se la cifra di cui si ha bisogno è compatibile con la soglia del quinto, allora la cessione è probabilmente la soluzione più conveniente. Se invece si ha bisogno di una cifra maggiore, è necessario richiedere un prestito personale, anche se l’offerta ha un costo più alto e tempi più lunghi per la liquidazione del prestito.