Il prestito con cessione del quinto è una soluzione pratica per ottenere un finanziamento quando si ha un bisogno improvviso di liquidità. Può capitare, mentre si sta rimborsando il prestito, di risolvere i propri problemi finanziari e di avere da parte abbastanza risparmi da coprire il debito. In questi casi si può richiedere l’estinzione anticipata della cessione del quinto: vediamo quali sono le regole da seguire e come fare la richiesta.
In questo articolo si parla di:
In cosa consiste l’entinzione anticipata della cessione del quinto
Il debitore ha sempre la possibilità di estinguere in anticipo il proprio debito (il diritto del debitore è disciplinato dall’articolo 125 sexies del Testo Unico Bancario), In qualsiasi momento, il debitore può richiedere:
- l’estinzione totale, pagando per intero il debito residuo;
- l’estinzione parziale, facendo uno o più versamenti che riducono l’importo del debito residuo da restituire al creditore.
Nel caso della cessione del quinto si può ricorrere all’estinzione anticipata per due motivi:
- per cancellare (o ridurre) il debito;
- per procedere con il rinnovo del prestito. In questo caso si estingue la prima cessione e se ne sottoscrive un’altra, di importo o durata maggiore.
Cosa fare per chiedere l’estinzione anticipata del prestito con cessione del quinto
Per chiedere l’estinzione anticipata del prestito bisogna fare domanda alla banca o alla finanziaria che ha concesso il finanziamento, tramite PEC o raccomandata con ricevuta di ritorno. Il modulo per l’estinzione anticipata della cessione del quinto deve contenere essenzialmente i dati identificativi di chi ha chiesto il prestito e il numero del contratto.
Una volta ricevuta la domanda che chiede l’estinzione anticipata, l’istituto di credito ha 10 giorni di tempo per elaborare il conteggio estintivo. Questo documento contiene tutte le informazioni necessarie per completare la richiesta di estinzione anticipata.
Una volta versato l’importo del debito residuo indicato nel conteggio estintivo, la banca consegna al debitore una lettera liberatoria, che viene inviata in copia anche al datore di lavoro o all’istituto di previdenza. La liberatoria certifica l’avvenuto saldo del debito e autorizza il datore di lavoro o l’istituto di previdenza a interrompere la trattenuta delle rate dallo stipendio o dalla pensione della persona che ha chiesto il prestito.
Il conteggio estintivo
Il conteggio estintivo riporta il calcolo dell’importo da versare per estinguere anticipatamente il finanziamento e le istruzioni per procedere al saldo. Nello specifico, il documento contiene:
- l’indicazione del debito residuo;
- il calcolo della quota di interessi maturata tra la data di addebito dell’ultima rata e la data in cui viene estinto il debito;
- il calcolo delle spese accessorie e degli oneri;
- l’importo dell’eventuale penale per l’estinzione anticipata;
- la somma totale da versare all’istituto finanziario.
Il documento indica anche l’IBAN sul quale fare il versamento, la causale da indicare e la data entro la quale fare il versamento. Trascorsa la data indicata nel conteggio estintivo, il documento non sarà più valido e se ne dovrà chiedere una versione aggiornata per procedere con la richiesta di estinzione anticipata.
Spesso nei contratti di cessione del quinto dello stipendio o della pensione è prevista una penale da pagare per l’estinzione anticipata del debito. La penale per estinzione anticipata è di solito pari allo 0,5% del capitale residuo se mancano meno di 12 mesi alla scadenza naturale del finanziamento e dell’1% se la durata residua è superiore a un anno.
È importante tener conto del fatto che il rimborso dei prestiti con cessione del quinto segue il cosiddetto ammortamento alla francese. Questo sistema di calcolo delle rate prevede il pagamento di una quota consistente degli interessi all’inizio del prestito e una quota crescente del capitale man mano che si prosegue con l’ammortamento.
L’estinzione anticipata del prestito è quindi più conveniente nel primo periodo di rimborso del finanziamento, mentre la convenienza scende man mano che si riduce il numero delle rate da pagare.
Alcuni contratti prevedono la possibilità di ottenere il rimborso del premio non goduto della polizza assicurativa sulla vita legata al finanziamento. Se il contratto lo prevede, il debitore può fare richiesta alla banca o alla compagnia assicurativa.
Si può chiedere un anticipo del TFR per l’estinzione della cessione del quinto?
Molte delle persone che hanno richiesto un prestito con cessione del quinto si chiedono se possono usare il proprio TFR per estinguere in anticipo il debito. Il TFR è una somma di denaro che viene accantonata dal datore di lavoro (o versata presso un fondo pensione) e che viene versata al dipendente nel momento in cui si interrompe il rapporto di lavoro.
Il TFR è importante ai fini del prestito con cessione del quinto, perché rappresenta una forma di garanzia per chi concede il finanziamento. L’importo del TFR che corrisponde al debito residuo viene vincolato per tutta la durata del finanziamento. Questo vuol dire che il lavoratore non può accedere in nessun caso a quella quota del fondo TFR.
Fatta questa premessa, se il fondo accumulato dal lavoratore è superiore all’importo del debito residuo, è lecito domandarsi se può richiedere al datore di lavoro un anticipo da usare per estinguere il prestito con cessione del quinto in corso.
La normativa permette ai dipendenti di chiedere un anticipo sul TFR fino al 30% dell’importo accantonato senza dover indicare al datore di lavoro la motivazione della richiesta. Il datore di lavoro può scegliere se accettare o meno la domanda del suo collaboratore: se accetta, il lavoratore può usare questi soldi per saldare in anticipo il debito contratto con la banca o la finanziaria.