Mutui INPS (Ex INPDAP)

Francesco Emanuele
Esperto di mutui

I dipendenti pubblici (e i pensionati statali) sono da sempre considerati una categoria “privilegiata” ed agevolata nell’ottenimento di un mutuo, stante la solvibilità del datore di lavoro, cioè lo Stato, che fa sì che il rischio sia decisamente più basso rispetto ai dipendenti di aziende private.

Fino a qualche anno fa i dipendenti ed i pensionati pubblici potevano rivolgersi al proprio ente previdenziale (INPDAP, acronimo di Istituto Nazionale di Previdenza dei Dipendenti dell’Amministrazione Pubblica) per avanzare una richiesta di mutuo, ma nel 2012 il governo Monti ha proceduto all’accorpamento dell’INPDAP all’INPS (Istituto Nazionale Previdenza Sociale) al fine di rendere entrambe le casse previdenziali più solide in virtù della fusione.

L’INPS ne è subentrato in tutte le funzioni e competenze, pertanto i servizi creditizi che venivano in precedenza erogati dall’Istituto Nazionale di Previdenza per i Dipendenti dell’Amministrazione Pubblica, ora vengono gestiti dall’INPS.

Oggi, infatti, i dipendenti pubblici, iscritti a quella che era la ex cassa di previdenza Inpdap, possono ancora ottenere mutui a condizioni di particolare favore; si utilizza quindi il nome di “mutui INPDAP” per indicare i mutui erogati dall’INPS agli iscritti alla Gestione Dipendenti Pubblici ex INPDAP.

La normativa ufficiale che regolamenta l’erogazione dei mutui INPS agli ex INPDAP è contenuta nel “Regolamento per l’erogazione di mutui ipotecari agli iscritti alla gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali”.

La versione più recente del regolamento è stata approvata con la Determinazione presidenziale INPS n.101 dell’1 agosto 2018, ed è in vigore dal 1° gennaio 2019 (e valido anche nel 2020 e nel 2021).

I mutui INPDAP vengono finanziati tramite il Fondo Credito dell’INPS. Ogni anno l’INPS comunica qual è l’importo delle disponibilità di bilancio destinate all’erogazione dei mutui ipotecari.

Ma andiamo ora ad analizzare meglio tutte le caratteristiche del mutuo INPDAP.

Come funziona il mutuo INPDAP

Questa tipologia di finanziamento viene concessa solo a coloro i quali, dipendenti pubblici con un contratto a tempo indeterminato che abbiano un’anzianità di servizio di almeno 1 anno oppure pensionati, risultino iscritti alla Gestione Unitaria delle prestazioni creditizie e sociali.

Si tratta di un fondo creato appositamente per i dipendenti pubblici che si occupa di fornire dei vantaggi, ad esempio, appunto, l’accesso ai mutui agevolati ai dipendenti delle amministrazioni pubbliche.

In cambio, i dipendenti versano una quota contributiva che viene trattenuta direttamente dallo stipendio o dalla pensione.

Il fondo esisteva già al tempo dell’Inpdap e tutti coloro che vi erano iscritti sono stati automaticamente trasferiti quando l’Inpdap ha smesso di esistere.

Generalmente il mutuo ipotecario INPS (ex INPDAP) viene richiesto per l’acquisto di un immobile, anche in questo caso, l’elemento propedeutico ai fini della concessione del finanziamento, è il non essere proprietari di altro alloggio sul territorio nazionale.

Ma vediamo le singole fattispecie per le quali è possibile richiedere un mutuo INPS (ex INPDAP):

  • Mutuo prima casa: acquisto, costruzione, ampliamento su terreno di proprietà o assegnazione da cooperative in proprietà divisa di un alloggio non considerato di lusso. In questo caso l’importo massimo ottenibile è di 300.000 euro
  • Manutenzione e ristrutturazione prima casa: esecuzione di lavori di manutenzione (ordinaria o straordinaria), adattamento, ampliamento, trasformazione o ristrutturazione della prima casa. L’importo del mutuo non può eccedere il 40% del valore dell’immobile (come risulta dalla perizia estimativa dei tecnici INPS), con un limite massimo di 150.000 euro
  • Garage o posto auto: acquisto o costruzione di un box auto o di un posto auto di pertinenza all’alloggio (non può essere distante più di 500 metri dalla casa). Somma massima ottenibile: 75.000 euro
  • Iscrizione e frequenza da parte dell’iscritto alla gestione ex INPDAP o di un componente del suo nucleo familiare, a corsi universitari, corsi post laurea e Master, Conservatori di musica e Accademie di belle arti, Istituti di formazione professionale, in Italia o all’estero, che rilascino titoli legalmente riconosciuti. Somma massima ottenibile: 100.000 euro

Quanto può durare il mutuo INPS?

La durata del mutuo varia a seconda dell’età del richiedente:

  • se il richiedente ha meno di 65 anni, il finanziamento può avere durata 10, 15, 20, 25 o 30 anni
  • se il richiedente ha 65 anni o più, la durata può essere solo 10 o 15 anni

I mutui INPS prevedono il classico ammortamento alla francese, quindi con rate costanti nel corso del tempo.

Il richiedente può decidere se richiedere un mutuo a tasso fisso o a tasso variabile, periodicamente, questi tassi vengono aggiornati in base all’andamento di Euribor e Eurirs.

Fino a pochi anni fa, il tasso d’interesse era legato solo alla durata del mutuo, per cui per mutui più lunghi era previsto un tasso d’interesse più alto.

Nel 2017, finalmente, anche l’INPS (ex INPDAP) si è adeguata alla prassi bancaria, per cui si tiene conto non solo della durata del mutuo, ma anche del Loan-To-Value (LTV), valore che indica il rapporto tra l’importo del mutuo e il valore dell’immobile, per cui più alto è il loan to value, più caro sarà il mutuo.

Trova il Miglior Mutuo Online 2024

Preventivo gratuito e senza impegno

Costi e Spese del Mutuo Ex INPDAP

Come per tutti i mutui ipotecari, anche per il mutuo INPS (ex INPDAP) sono contemplate una serie di spese ed oneri che vanno ad aggiungersi al tasso d’interesse e che gravano sul mutuatario (richiedente):

  • spese di amministrazione: 0,5% sull’importo ottenuto
  • spese per la perizia giurata riguardante la regolarità catastale, urbanistico-edilizia e la certificazione energetica dell’edificio (APE, Attestato di Prestazione Energetica)
  • spese del notaio, inclusi costi di registrazione e copia degli atti
  • spese per l’iscrizione dell’ipoteca
  • spese per la polizza di assicurazione obbligatoria

Per far fronte a questa tipologia di spese è, inoltre, prevista la possibilità – per il mutuatario – di chiedere fino a 6.000€ aggiuntivi.

L’INPS, inoltre, mette a disposizione del richiedente uno strumento molto utile, e cioè il simulatore del piano di ammortamento; inserendo, infatti, tutti i dati relativi all’importo richiesto, al tasso d’interesse scelto (fisso o variabile) ed alla durata del finanziamento, è possibile ottenere l’importo della rata da pagare.

La rata annuale del mutuo non può superare la metà del reddito imponibile annuo della famiglia.

Il pagamento delle rate è trimestrale ed avviene tramite addebito sul conto corrente bancario o postale intestato al mutuatario nel caso di mutuo a tasso fisso, e tramite bollettino MAV precompilato negli altri casi (mutuo a tasso variabile).

Il MAV, che in precedenza veniva inviato direttamente a casa dell’iscritto, a partire dal 1° giugno 2015 deve essere scaricato online sul sito dell’INPS.

Per scaricarlo bisogna collegarsi all’area riservata agli iscritti ex INPDAP sul sito www.inps.it, a cui si accede mediante codice fiscale e pin o tramite Spid.

Chi non disponesse di un computer o della connessione internet, può comunque recarsi presso gli sportelli Gestione Dipendenti Pubblici dell’INPS e farsi stampare il bollettino MAV da utilizzare per il pagamento.

Come richiedere un mutuo INPS (ex INPDAP)

Per richiedere il mutuo INPS (ex INPDAP) è necessario produrre la domanda, comprensiva di tutta la documentazione richiesta, esclusivamente online sul sito www.inps.it accedendo all’area riservata alla gestione ex INPDAP.

La domanda va presentata nel periodo compreso tra il 15 gennaio e il 10 ottobre di ogni anno.

Alla luce di quanto sopra, dobbiamo concludere affermando che il mutuo INPS (ex INPDAP) è assolutamente vantaggioso rispetto ai normali mutui ipotecari erogati dagli istituti bancari.

Il vantaggio è dato dal minor tasso d’interesse applicato, per cui basti pensare che per un mutuo con LTV inferiore al 50% per 10 anni, il costo del debito è appena dello 0,42%; se saliamo al 70% del LTV arriviamo appena allo 0,60%.

Ma anche nel caso di mutui più lunghi gli interessi rimangono molto bassi. Un mutuo al 75% del loan to value, con durata ventennale, prevede un tasso appena dello 0,97%.

Vero è che la garanzia offerta da un contratto di lavoro pubblico a tempo indeterminato è un ottimo lasciapassare anche per gli istituti bancari che si trovano a dover esaminare le garanzie prestate dal mutuatario, ma, in ogni caso, i tassi d’interesse applicati dall’INPS (ex INPDAP) sono comunque sempre più convenienti.

Mutui INPS (Ex INPDAP): come richiederlo, costi e come funziona
Trova il Miglior Mutuo Online 2024

Preventivo gratuito e senza impegno