L’importo della rata di mutuo viene determinato da indici di riferimento che variano a seconda che si tratti di mutuo a tasso fisso (IRS) o mutuo a tasso variabile (EURIBOR).
Spesso il mutuo a tasso variabile è più conveniente del mutuo a tasso fisso, in quanto può risentire anche dell’effetto positivo dell’andamento del mercato finanziario.
Ma quando ciò, invece, determina uno svantaggio per il mutuatario, la variazione in aumento della rata mensile può diventare insostenibile per il debitore.
Un buon compromesso tra la flessibilità del mutuo a tasso variabile e la costanza del mutuo a tasso fisso, è data dal mutuo a tasso variabile con cap che coniuga bene le possibili fluttuazioni di mercato con la certezza di un tetto massimo di rata oltre cui non si può andare.
In questo articolo si parla di:
Caratteristiche del Mutuo a Tasso Variabile con Cap
Ciò che definisce il mutuo a tasso variabile con cap è una formula in cui l’ammontare degli interessi dipende dall’andamento di un indice di riferimento legato al costo del denaro.
A differenza del variabile standard, l’opzione CAP permette di fissare a priori un tetto massimo al tasso di interesse (detto “capped rate” dall’inglese “tasso limitato” ) per tutelarsi da possibili oscillazioni verso l’alto dei tassi di interesse.
La caratteristica peculiare di questo tipo di mutuo sta nel fatto che il tasso di interesse non potrà mai andare oltre un certo limite predefinito dal contratto stesso.
Laddove il tasso d’interesse dovesse essere inferiore al tetto massimo, si applicheranno gli interessi conformi al mutuo a tasso variabile, se il tasso dovesse aumentare e superare, quindi, la soglia del tetto massimo, non si pagherà mai un tasso superiore alla soglia stabilita nel contratto.
Il mutuo a tasso variabile con cap rappresenta un’ottima opportunità, perfetta soprattutto per i giovani alle prese con il mutuo per l’acquisto della loro prima casa, che spesso non hanno risparmi da parte ai quali attingere in caso di un aumento incontrollato della rata.
Il variabile con cap è, insomma, un ottimo paracadute azionabile nel momento in cui i tassi di interesse dovessero oltrepassare il limite fissato.
Vantaggi e Svantaggi del Mutuo a Tasso Variabile con Cap
Vantaggi
Prima di stipulare un mutuo a tasso variabile con cap occorre prestare attenzione ad una serie di fattori che – se confermati – possono confortare il mutuatario nella stipula di un siffatto contratto.
Ciò sta a significare che il mutuo a tasso variabile con Cap conviene – dal punto di vista dei mercati finanziari – quando:
- il Cap fissato viene applicato al TAN e non allo spread
- deve essere fissato un tetto massimo ragionevole raggiungibile dal TAN
- non deve essere applicato un floor (tasso minimo)
- lo spread applicato deve essere di poco superiore (0,3-0,5%) rispetto ad un variabile classico.
In linea generale il mutuo con cap, quindi, diventa vantaggioso quando:
- si stipula un mutuo di lunga durata, in quanto su lungo termine non si può prevedere l’andamento dei tassi;
- il mercato è sottoposto a continue oscillazioni ed i tassi sono in rialzo.
Svantaggi
Andiamo ora ad esaminare gli svantaggi:
- Il primo in assoluto è sicuramente legato allo spread che fa alzare il taeg dando un tasso iniziale più alto rispetto da un tasso variabile classico;
- Secondo: vi sono banche che oltre a fissare un tasso massimo fissano anche un tasso minimo sotto il quale la rata non potrà scendere;
- Terzo: occorre prestare attenzione al tetto massimo fissato dalla banca, in quanto una soglia troppo elevata, di fatto non raggiungibile dal TAN, non presenta utilità ma solo un costo del finanziamento superiore.
Possiamo quindi concludere affermando che questo tipo di mutuo è idoneo per le persone che non desiderano rischiare che l’importo della rata si impenni al di sopra delle loro possibilità economiche, ma nello stesso tempo vogliono sfruttare le condizioni favorevoli del mercato nel momento in cui decidono di aprire un mutuo.