Quando siamo in procinto di traslocare è importante verificare la situazione dell’impianto del gas della nostra nuova casa, per sapere quali procedure sono necessarie affinché tutto funzioni perfettamente.
Dovrai accertarti che ci sia già la predisposizione per attivare la fornitura, ovvero che sia già avvenuto l’allacciamento e la presenza o meno del contatore. Se quest’ultimo non è presente dovrai effettuare una nuova attivazione gas.
In questo articolo si parla di:
Cos’è l’attivazione gas e quando può essere richiesta?
Con la prima attivazione gas si intende l’installazione del contatore e il collegamento dell’impianto domestico con la rete di distribuzione. Quest’operazione può avvenire soltanto se il tubo del gas è già stato portato per alimentare la casa (anche se non è mai stata attivata la fornitura in precedenza).
In caso contrario dovrai partire da zero, richiedendo l’allacciamento al distributore che richiederà i documenti relativi alla progettazione per verificare che l’impianto possa essere predisposto all’erogazione.
È importante che tu abbia a portata di mano tutta la documentazione relativa all’impianto che ne attesti la conformità e la certificazione dell’installatore che dovrà avere i requisiti tecnici per poter eseguire i lavori.
Nel caso in cui l’installatore avesse problemi a fornire il proprio certificato di idoneità sarà sufficiente dotarsi di una visura camerale del professionista, dalla quale si potranno evincere tutti i dettagli utili.
A chi si richiede una nuova fornitura?
La domanda per una nuova attivazione gas dovrà essere posta ad una delle società di vendita presenti sul mercato, con la quale verrà stipulato il contratto di fornitura.
Il venditore si impegnerà ad inoltrare la richiesta al distributore che effettuerà tutti i controlli necessari all’accertamento documentale che consiste nella verifica dei requisiti tecnici relativi alle norme di sicurezza vigenti. Se l’esito dell’analisi darà un riscontro positivo, la fornitura potrà essere definitivamente attivata.
Come si fa
L’attivazione contratto gas prevede la convalida di una specifica documentazione che ti verrà sottoposta dal venditore dopo la richiesta. Ti consegneranno la seguente modulistica che dovrà essere firmata e inviata al fornitore affinché possa inoltrarla al distributore:
- allegato G/40: riguarda la formulazione della richiesta di attivazione in tutte le sue parti
- allegato H/40: la conferma di ricezione della domanda da parte della società venditrice che dovrà essere controfirmata dall’intestatario dell’utenza
- allegato I/40: è l’attestazione di corretta esecuzione dell’impianto che dovrà essere compilata e sottoscritta dall’installatore
Questi moduli, insieme ad eventuali allegati, devono essere consegnati entro 4 mesi dalla firma del contratto, pena l’annullamento della domanda e la necessità di firmare un nuovo contratto. Il fornitore si impegna a sua volta ad inoltrare la richiesta al distributore entro due giorni dalla ricezione dei documenti.
L’accertamento del distributore
Una volta ricevuta la documentazione, il distributore effettuerà i controlli di prassi: in caso di esito positivo si impegnerà ad attivare la fornitura entro 10 giorni lavorativi.
Qualora la domanda fosse incompleta, il distributore ti richiederà di fornire gli allegati mancanti che dovranno essere inoltrati entro 30 giorni (pena la decadenza della domanda).
Se invece l’esito fosse negativo, il distributore è tenuto ad avvisarti almeno due giorni prima della data fissata per l’attivazione e a richiedere le modifiche necessarie affinché si possa procedere con una nuova richiesta di fornitura del gas, che attesti i lavori eseguiti per la messa a norma dell’impianto.
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Tempistiche e ritardi
Come abbiamo detto ti consigliamo di procurarti tutta la documentazione che abbiamo segnalato relativamente all’impianto: in questo modo non dovrai perdere tempo col distributore che potrebbe farti richieste di integrazione allungando inevitabilmente i tempi di attivazione.
Nel caso quindi fosse tutto in regola, fra venditore e distributore non dovrebbero trascorrere più di 12 giorni lavorativi.
Ritardi nell’attivazione della fornitura di gas
In caso di ritardo non imputabile al cliente sono previsti indennizzi pari a:
- 35 € se l’attivazione avviene entro il doppio del tempo previsto
- 70 € entro il triplo
- 105 € se il ritardo è superiore
Una problematica riscontrabile ad avvenuta attivazione del gas è la presenza di malfunzionamenti in fase di collaudo: in questo caso ci sarà la sospensione della fornitura e andrà presentata una nuova domanda, con gli aggiustamenti tecnici opportuni.
I costi della prima attivazione gas
Per attivare un contratto gas i costi da sostenere sono relativi all’accertamento documentale e alla prestazione di attivazione della fornitura.
Il primo ti viene addebitato al cliente indipendentemente dall’esito e il prezzo dipende dalla portata termica dell’impianto (per un residenziale solitamente sono richiesti 47 euro).
Per l’attivazione vera e propria il costo è di 30 euro per i contatori G6 (domestico standard) e 45 euro per i più grandi. La somma delle spese ti verrà addebitata sulla prima fattura emessa dal venditore e sarà interamente a beneficio del distributore.
Nel caso in cui tu debba procedere anche all’attivazione della luce, dovrai seguire un iter diverso, che ti descriviamo in un articolo dedicato, che puoi leggere qui.