Ricorrere al rinnovo della cessione del quinto può essere utile nel caso in cui si abbia bisogno di liquidità aggiuntiva oppure se si vuole abbassare l’importo delle rate e allungare il periodo di rimborso. Vediamo quando è possibile richiedere il rinnovo della cessione del quinto dello stipendio o della pensione e quali sono i requisiti richiesti dalla normativa.
In questo articolo si parla di:
In cosa consiste il rinnovo della cessione del quinto
Il rinnovo della cessione del quinto consiste nella rinegoziazione delle condizioni alle quali è stato concesso il prestito. Una volta confermato il rinnovo, il prestito iniziale viene estinto e ne viene concesso uno nuovo, con una rata e una durata differenti rispetto alla cessione concordata inizialmente.
Per poter richiedere il rinnovo della cessione del quinto la normativa stabilisce delle regole precise. A disciplinare l’ipotesi del rinnovo è l’articolo 39 del DpR 180/1950.
Si può chiedere il rinnovo:
- per i prestiti con cessione del quinto che hanno una durata fino a cinque anni:
- se è stato rimborsato almeno il 40% delle rate (ossia i 2/5);
- dopo un anno dall’inizio della cessione, se si chiede una cessione decennale;
- per i prestiti con cessione del quinto di durata decennale dopo che è stato rimborsato il 40% delle rate (cioè dopo che siano trascorsi almeno 4 anni dall’inizio del finanziamento).
Dal momento che la normativa vieta la concessione in contemporanea di due prestiti con cessione del quinto dello stipendio o della pensione, il rinnovo è la migliore soluzione per ottenere un nuovo finanziamento, con una durata più lunga e una rata potenzialmente più bassa.
Rinegoziando il contratto di cessione il prestito iniziale viene estinto e viene erogato un nuovo finanziamento. Grazie a questa soluzione è quindi possibile ottenere liquidità aggiuntiva, senza ricorrere alla delegazione di pagamento (a cui ci si riferisce anche come cessione del doppio quinto) oppure se non si possono richiedere altre forme di finanziamento.
Come chiedere la rinegoziazione della cessione del quinto
Una volta rimborsato almeno il 40% delle rate, oppure se si vuole passare da una cessione di breve durata a una cessione decennale, si può chiedere il rinnovo della cessione del quinto rivolgendosi a una banca o una finanziaria.
L’istituto di credito prima di concedere la rinegoziazione verificherà che vengano rispettati tutti i requisiti necessari per la concessione del nuovo prestito. La valutazione riguarda sia i pensionati sia i lavoratori dipendenti.
Nel caso dei pensionati, nella valutazione della richiesta di rinegoziazione del finanziamento l’istituto di credito terrà conto dell’età del richiedente. Nel caso dei lavoratori dipendenti, invece, si terrà conto dell’ammontare del TFR maturato, della dimensione aziendale e, nel caso in cui il richiedente sia un dipendente con un contratto a termine, anche della durata residua del contratto di lavoro.
Se si supera la verifica, la banca concede la prolunga della durata del finanziamento. A questo punto si procede con il calcolo del conteggio estintivo del primo prestito e con la predisposizione e la firma del nuovo contratto di finanziamento.
Cosa considerare nel calcolo del rinnovo della cessione del quinto
Nel calcolo del rinnovo della cessione del quinto bisogna considerare essenzialmente tre elementi:
- la durata del piano di ammortamento del prestito originario;
- l’importo della rata cedibile;
- l’importo del finanziamento che si vuole ottenere.
La prima cosa da valutare se si vuole chiedere la rinegoziazione della cessione sono la durata del piano di ammortamento del prestito che si sta rimborsando e il numero delle rate già pagate.
Per i prestiti che hanno una durata superiore a 60 mesi è necessario che sia stato già rimborsato il 40% delle rate complessive. Per i prestiti che hanno una durata inferiore a 60 mesi è invece possibile il rinnovo ante termine, a condizione che il nuovo finanziamento abbia una durata di 120 mesi.
Nella simulazione del rinnovo della cessione del quinto è necessario considerare anche l’importo della rata cedibile e l’importo del finanziamento che si vuole ottenere. La rata ha un tetto massimo pari a un quinto dello stipendio o della pensione netta, mentre l’importo concedibile è influenzato sia dall’importo della rata sia dal fondo TFR maturato.